Riesumato un racconto che era finito tra le pagine di qualcosa che sto risistemando e che spero vedrò la luce entro l'estate.
PAPAVERI
Neanche si trattasse di
papaveri!
Era così facile per lui
parlare di morti.
Ma incredibilmente in
vergogna nel pulirsi le mani dai sughi per la selvaggina: si puliva le mani da
quell’unto nei tovaglioli di carta, stropicciandoli e strappandoli.
Li rendeva impresentabili,
quasi avessero fatto a botte.
Per quanto li
rigirasse, avevano comunque da mostrare l’aria sbattuta.
Aveva sempre ritenuto
che ogni cosa avesse un verso.
Un verso in cui andava
piegata, un verso in cui appoggiarla, un verso perfino per essere mangiata.
Per lui erano leggi
naturali insite nell’uomo, tanto quanto lo era parlare di morte.
Era così semplice per
lui, troppo.
Mi traumatizzava quasi
vederlo così deciso e lento, provavo una morsa al petto desiderando
ardentemente che andasse avanti senza pause.
Ma le pause erano parte
di lui, di quei discorsi.
Che ti si imprimevano
dentro come un marchio.
Provavo nausea nello
stare troppo lungo ferma su quell’argomento, tanto da desiderare di alzarmi e
muovermi.
Sentirmi viva mi avrebbe
forse dato la forza per aprire bocca e dire qualche parola, ma la mia paura era
che, stando ferma, in realtà avrei vomitato.
Non ero così forte, non
lo sono nemmeno ora.
E nemmeno lui lo era,
solo che… Aveva delle leggi, nella testa, che lo rassicuravano.
Mentre io non le ho mai
avute.
Quando passeggiavamo per
strada era invece molto nervoso il suo passo, eravamo – seppur magari di poco –
sempre disposti in un assetto diagonale, dove lui teneva il volto un po’
spostato verso un lato.
Non teneva le spalle
dritte in assetto con il bacino, era più uno sbilanciamento in avanti: come
dovesse arpionare qualche cosa.
In quei momenti, avevo
sempre la sensazione che sarebbe partito.
Non partiva mai, questa
è la verità. Mai.
E in me si era creata
quell’angoscia interminabile, dove anche il rilassarmi era una congiura.
Immobile anche a bere un
tè, mi sentivo scalpitare le interiora, come se non entrasse abbastanza aria.
Nulla ormai
riusciva a calmarmi.