mercoledì 25 gennaio 2017

Che ne è stato della Reading Challenge?

Che il 2016 sia finito è un dato di fatto, e poi lo sanno tutti. 
Probabilmente vi sarete perfino accorti che la mia Reading Challenge dell'anno scorso non l'ho nemmeno conclusa: verso la fine dell'anno ho proprio iniziato a cedere, e alla sera finivo con il collassare nel letto senza avere letto proprio nulla.
Non intendo, però, restituire fascia, targhetta e scettro: sono ancora una lettrice vorace e verace - che se ne dica non è un aggettivo solo adatto alle vongole.



Tutti i libri in lettura, mai conclusi e mai iniziati si trovano ora in una sorta di limbo: il mio "comodino" (non è un reale comodino, è un libreria con ripiano posta dietro al letto e che arriva all'altezza della sua testiera). Solitamente ne accumulo un buon numero, anche sei, ma non vuol dire che li abbia iniziati tutti: semplicemente ancora non possono essere collocati negli scaffali appositi, dove possono starci solo i libri letti o dichiarati illeggibili. In ogni caso una fine devono averla raggiunta.


Partiamo con il libro aperto solo un paio di volte e di cui ho riletto sempre e solo la prima pagina, perché superata quella significherebbe mettere in lettura un libro: Un sogno americano, di Norman Mailer. Comprato in ottobre a un euro in un negozio in Piazza XXV maggio a Reggio Emilia per due motivi: il prezzo, la necessità di leggere un autore della beat generation e per la sua famosissima comparsa in una puntata di Una mamma per amica.
Ah, come non detto, sono tre...
In ogni caso, conto di iniziarlo non appena avrò terminato la lettura del terzo e ultimo romanzo inviatimi da Elle (a breve avrete anche voi le rispettive recensioni).

Proprio al suo fianco è rimasto The Year I met you, di Cecelia Ahern, che mi venne regalato per la Befana - sotto mia richiesta - in inglese e subito partii convinta. 
Tra la tesi, gli ultimi esami e la laurea la lettura serale si stava facendo troppo pesante: studiavo già in inglese durante il giorno e alla sera avevo bisogno di capire al volo tutto quello che mi passava sotto gli occhi. Senza dovere rielaborare i concetti o i modi di dire.
Dal momento che avevo disponibili altri romanzi ho proseguito nella lettura, lasciando Cecelia Ahern sul comodino.
Si tratta comunque di un romanzo con personaggi ben caratterizzati, e sono davvero curiosa di sapere come si svolgerà la trama, quindi conto di riprenderlo presto.

L'altro libro con la permanenza più lunga sul comodino è L'assassino. Il prete. Il portiere, di Jonas Jonasson, e vi assicuro che non è in lettura da mesi.
Credetemi, io ci ho provato! Ho perfino iniziato ad alternarlo ad altre letture, per vedere se riuscivo a finirlo, ma proprio no.
Non si tratta di una lettura lenta, la scrittura è fluida e di cose ne succedono, anche parecchie, ma si tratta di un romanzo insipido. Non mi tiene incollata alla pagina, come in realtà mi aspetterei da un romanzo di questo tipo: la storia è quella di Per Persson, un receptionist (so che non si dovrebbe dire, ma è così) abbastanza sfigato che decide di mettersi in affari con Johanna Kjellander, ex pastore della Chiesa protestante, sfruttando le abilità killer di Johan Andersson, conosciuto da tutti come Anders l'Assassino.

Le premesse erano favolose e la scrittura ironica dell'autore rendeva tutto più frizzante, perfino ora che ne sto parlando male sento un richiamo verso il romanzo! Il problema è che una volta ripresa la lettura, so benissimo che non mi coinvolgerà abbastanza, e lo humor nero potrebbe arrivare a infastidirmi: non amo la violenza, soprattutto se gratuita come si suol dire, quindi chi ne parla senza darle il giusto peso mi trasmette un senso di nausea e ribrezzo.
Son fatta così.
All'inizio ho avuto un blocco di qualche giorno proprio a causa della descrizione di un pestaggio reso quasi ridicolo, insignificante. In ogni caso sono arrivata al capitolo 36,  pagina 188. Ne mancherebbero poco meno del doppio, quindi mi rivolgo i più sentiti complimenti.




Voi che fareste a questo punto? Cedo o spingo sull'acceleratore sperando di arrivare integra alla fine?
Lasciatemi un commento, dicendomi anche i vostri tre libri non letti nell'anno 2016, alla prossima!

3 commenti:

  1. ti ho lasciato un commento anche nel precedente post..mi sa che non l'hai visto!!!
    io NON continuerei la lettura del libro...
    oppure fai così..abbandonalo..anche per 1 anno..poi anche se sarà una lettura non piacevole..scorrerà comunque più veloce rispetto ad adesso!!
    io ho parecchi libri lasciati in sospeso da anni..ma proprio non mi attraggono!
    un titolo su tutti..la solitudine dei numeri primi di giordano..semplicemente..brutto!!

    baci

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, mi sembra sensato: lo lascerò decantare per un altro po' e poi si vedrà!
      Sul serio? Per un periodo quel libro non ha fatto altro che essere su tutte le vetrine delle librerie, tutti a pubblicizzarlo! Ma è pur sempre vero che non vuole dire proprio nulla: un mucchio di libri famosi non li ritengo all'altezza delle recensioni ricevute XD

      Parli del commento al post sulle serie tv? L'ho visto! E dato che su Netflix è arrivato Supernatural presto inizierò a guardarlo ;)

      Elimina
    2. ti ho risposto sia a quello sia alle NUOVE SERIE TV..dai un'occhiata!!

      sì lo so che la solitudine dei numeri primi è osannato...io lo detesto!!se lo leggerai voglio il tuo parere!

      evvai..ti cimenti con Supernatural..secondo me non rimarrai delusa..!l'unica cosa è che sono tantissime puntate..ma ho visto che sei ultra-bulimica di serie tv..beata te!!io più di 2 episodi al giorno non reggo!!

      Elimina

Sarei felice se lasciassi il segno ;)