Come esistono i "cibi spazzatura" esistono i programmi spazzatura. Entrambe le cose colpiscono inesorabilmente il nostro organismo mandandolo in pappa.
Per i primi ci sono i dottori, gli allenatori, i genitori salutisti, ma per i secondi sembra non esserci nessuno pronto a proteggerci dagli effetti indesiderati.
Questo perché c'è l'idea di fondo secondo la quale la tv non crei chissà quale danno, solo perché non è un danno visibile nell'immediato.
Nel corso degli anni ho visto i programmi tv peggiorare a vista d'occhio, programmi che fanno realmente audience quando dovrebbero colare a picco come il Titanic.
Un esempio è il "Grande Fratello": lo sento da quando sono ragazzina, e la cosa mi sembra realmente assurda. Per non parlare di "Uomini e donne": se riusciamo realmente a prendere sul serio una relazione nata in televisione, con gente che si mette a discutere davanti ad altri/e contendenti dei problemi di coppia, allora non riesco a capire perché faccia tanto scalpore che ci siano persone che si incontrano su internet, chattando. Forse perché fa troppo nerd e i nerd non fanno figo.
Ma oggi punto a un confronto tra il programma "Ma come ti vesti?!", condotto da Enzo Miccio e Carla Gozzi, e "Come mi vorrei", condotto da Belén Rodriguez, contro il quale è stata attuata una raccolta firme online da parte di Camilla Bliss (username su Facebook), studentessa di Scienze dell'Educazione, per la chiusura dello stesso. In quanto programma definito maschilista, e quindi finalizzato a sminuire la figura femminile.
Ovviamente la prima domanda che viene spontaneo porsi è: perché il primo programma citato non crea tanto polverone quanto il secondo?
Ecco, bene, la questione parte tutto da come si pongono i conduttori, ma partiamo per gradi.
Che il carattere e i gusti di una persona si rispecchino nell'abbigliamento è quasi naturale. Molto spesso, infatti, una critica al nostro modo di vestire può essere presa come una critica nei confronti della nostra persona. Quanto è difficile sentirsi dire "perché non metti quello invece di quell'altro? Ti dona di più"? Non so voi, ma quando mi vesto passo ore davanti all'armadio per azzeccare un abbinamento che mi convinca, e vedermelo smontare arriva a sembrarmi quasi illecito: dannazione, il mio cervello è settato sul "ci sei, ragazza!" e tu mi vai a beccare l'unica falla?
In questo modo si arriva ad ascoltare solo i consigli che ti beccano impreparata: sei scesa in salotto poco convinta e risali le scale tutta infervorata sperando di trovare un paio di scarpe che convinca i tuoi giudici (aka genitori).
Nel contempo esistono persone che tengono al loro modo di vestire, di presentarsi agli altri, e persone che "mi vesto come capita".
Ed è qui che entrano in scena certi programmi, quando odorano che c'è bisogno di qualcuno che ti dica come essere. Ma c'è modo e modo.
In "Ma come ti vesti?!" puntano unicamente al capo d'abbigliamento: si adatta a te, ti valorizza fisicamente? No? Allora cerchiamo qualcosa che te lo permetta.
In "Come mi vorrei" si va invece a toccare punti più dolenti: la personalità.
Questo programma sarebbe nato per aiutare a sconfiggere la timidezza, per sentirsi meglio con se stesse, insomma, per aumentare l'autostima. A quanto pare l'unico modo è passare per il tuo armadio e renderti una persona DIVERSA. Questa è la critica di chi ha firmato la petizione: conta l'apparenza e l'apparire.
A una prima occhiata non sembrano due programmi molto diversi, infatti uno dei punti di difesa dei produttori sarebbe proprio questo: esistono tanti programmi come questo, ma dal momento che a condurlo è Belén non va più bene.
La gente, infatti, non parla solo di "Come mi vorrei" si riferisce generalmente a questa tipologia di programmi, dove vengono proposti dei canoni a cui doversi rifare a tutti i costi per essere accettati, qualcosa che si può subire anche nella vita di tutti i giorni, se ci si pensa: non vieni chiamato perché non fai questo sport, non sei ricco e quindi non va bene, non vai a ballare quindi sei noioso, ti vesti così quindi sei sfigato... E chi più ne ha più ne metta!
Insomma, essere snobbati non fa piacere a nessuno, e avere la televisione che rincara la dose giornalmente infastidisce.
Ma mentre guardare una puntata di "Ma come ti vesti?!" non mi crea chissà quale rabbia, anzi mi rilassa vista la sua semplicità, anche solo seguire due minuti di "Come mi vorrei" mi ha fatto storcere il naso, ma non penso sia tanto per il contenuto, ma per la capacità e la simpatia dei conduttori stessi.
Riassumendo, anche la televisione ha problemi di look: troppi i programmi spazzatura che ci vengono spacciati per "sani", troppi i programmi che dicono di parlare di realtà e invece se la inventano.
Quindi sì alla tv soft, leggera, senza pretese, ma no alla svalutazione dell'individuo.
E voi, che ne pensate? Secondo voi è possibile tale accorgimento?
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