domenica 21 ottobre 2012

[Dialoghi] La strada

E oggi terminiamo questa breve raccolta. Ora sì che mi tocca inventare qualcosa di completamente nuovo!
I prossimi appuntamenti sono il concorso "Ma adesso io" con il racconto "Queste siamo noi" e i risultati del concorso "Subway MetroBs" al quale ho partecipato con il racconto "Collins".
Incrociamo le dita e speriamo anche per il racconto illustrato "Blu acido" - creato in collaborazione con Monica Rot -, scartato dai giudici del concorso Lucca Project contest 2012.

La strada.


- Si immagini una strada.

- Sì.

- Ecco bene, com’è?

- Piuttosto lunga, io sono posizionata in un punto, non so cosa ci sia dietro di me. I miei piedi toccano con la punta l’inizio di una minuscola curva, dopo, tutto prosegue dritto, fino ad un’altra curva e poi di nuovo tutto dritto. Verso un orizzonte strano.

- Tenga da un lato tutti i pensieri sull’orizzonte, ci torneremo. Ora mi dica delle curve.

- La prima è verso sinistra, la seconda verso destra.

- Sono simmetriche? Se le affiancasse, che cosa darebbero?

- Una noce.

- Bene e… In che senso le vede piccole?

- La prima la vedo piccola, i miei due piedi messi in fila. L’altra è come allungata.

- Lo era anche prima?

- No.

- Perché?

- Non so, descrivendole le cose sento che c’è un mutare di altre…

- D’accordo… E dell’orizzonte?

- L’orizzonte è finto, vedo che è un telo fatto cadere per terra, potrei forse toccarlo allungando il braccio. Le dico così perché lo immagino un po’ stropicciato a terra.

- Quindi lei ha una buona giustificazione per credere che sia finto.

- Direi di sì.

- Ne ha una anche per credere che suo marito la tradisca?

- Questa domanda la vedo più difficile.

- Eppure è la medesima…

- In realtà sono solo sensazioni.

- Sensazioni che non le danno la medesima sicurezza di un dato visivo o olfattivo e via dicendo.

- Sì, per questo non mi azzardo a procedere.


- Sì certo. Quali sono queste sensazioni che la portano a pensare al tradimento?

- Credo che la prima sensazione sia stata la più sincera, di tutte le altre ormai faccio fatica a fidarmi, credo sia paranoia.

- Lasci a me le considerazioni, lei mi parli della sensazione.

- Ha voluto telefono fisso per lavoro da mettere in casa ovviamente. Ma ciò che mi ha fatto scattare è stato il momento, capisce? Me l’ha chiesto mentre si allacciava la cravatta.

- Quindi?

- Quindi lo ha fatto con quel falso tono del dare poca attenzione a ciò che si sta dicendo.

- Si spieghi meglio.

Movimento in avanti sulla sedia -Voleva quel telefono, è la domanda di richiesta era…per darmi l’idea di un finto interessamento. Cioè, come se in realtà fosse una richiesta pesante-

- Come se non lo volesse davvero…

- Esatto… Così me l’ha chiesto mentre si metteva la cravatta, per sottolineare la cosa: “mentre te lo chiedo faccio qualcos’altro”, così da farmi pensare che era una faccenda secondaria.

- Lei crede che suo marito calcoli nei minimi dettagli come fregarla?

- In un certo senso…

- Ma lei lo ha comunque beccato, se così si può dire.

- Sì, conosco mio marito.

- Quindi ha già avuto precedenti? Riguardo l’atteggiamento dico…

- Cioè?

- Non sto insinuando che l’abbia tradita in precedenza, le chiedo solo se le abbia già propinato una situazione simile. Del tipo: scrivendo al computer le chiedeva di unirsi a lui ad una cena di lavoro.

- No, no…

- Quindi è per questo che l’atteggiamento assunto da suo marito la fa dubitare?

- Sì… È un atteggiamento strano, di chi vuole nascondere qualcosa, ma che non ci riesce.

- Ma io vorrei sapere se la fa dubitare perché suo marito ha assunto questo atteggiamento adesso di punto in bianco o se la fa dubitare perché già in passato ha avuto questi atteggiamenti.

- E cosa… Cosa può comportare questa differenza?

- Vede… Se è un atteggiamento recidivo in suo marito, ci sono due ipotesi: a, che sia per ottenere ciò che vuole, cioè il telefono, b, che effettivamente le menta, riguardo a cosa non posso saperlo.

- E per quello che riguarda l’altra di risposta?

- Bé, in quel caso, c’è solo una possibilità: le sta mentendo.

- Ecco lo sapevo, mi tradisce…

- No, Signora, mi ha frainteso. Io non ho mai detto che la tradisce, le ho solo detto che le mente. Senza sapere riguardo a cosa.

- Mio dio, quindici anni di matrimonio, abbiamo due bambini… È terribile.

- Non ha motivo di piangere, ancora non so quanto ci sia di vero in tutto questo.

- Mio marito mi mente, dottore. Credo sia sufficiente per mandare a monte un matrimonio!

- Si calmi, si calmi… Agitarsi le nuocerà solamente.

- Che mi importa? Mio marito mi sta mentendo. Cosa può esserci di peggio?

- La verità, scoprirla intendo. E anche qui ci sono varie opzioni sa?

- Quali? Me lo dica, la prego…

- La prima è la conferma del suo dubbio, la seconda è lo smentire del suo dubbio. Lasciando perdere i vari sottogruppi, io direi di aspettare il resoconto della prossima seduta. Mi aspetto ovviamente che suo marito sia presente.

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