sabato 3 novembre 2012

[Writers Magazine] 365 racconti che non ho scritto

Ho partecipato a questo mini concorso da 2000 battute massimo in due occasioni: la prima l'anno scorso, con il tema HORROR, la seconda quest'anno con il tema AMORE.
In entrambi i casi non ho avuto successo e non farò parte della raccolta "365 racconti [inserire il tema scelto]", e sul sito della Delos Books sono presenti solo gli incipit alle brevi storie proposte.
Così ho pensato di rendervi partecipi ai tentativi effettuati! Sì, proprio oggi. Oggi che Hallowe'en è passato e non ricade nessuna festa. Se qualcuno compie gli anni e sta per leggermi, tanti auguri!
Buona lettura a tutti voi altri ;)

GRAFFIO [sezione Horror]

C’era un forte fetore ad accompagnare i suoi passi.

E lei se lo sentiva sempre più vicino.
Un paio di volte girò la testa più che poté, per scorgerne la figura. Ma non era abbastanza e i lampioni non illuminavano se non isole di strada.

Lui che le stava dietro, si appoggiava con le dita alle pareti che stringevano i vicoli in cui si incuneava.
Sentiva i suoi tacchi sfregare la terra ogni volta che aumentava il passo, sentiva il suo respiro appesantirsi e liberarsi ogni volta che apriva bocca per prendere più aria.
Continuò a camminare, aggirando una pattumiera rovesciata. Un sacchetto di cibo mangiucchiato si era rovesciato in strada, lei l’aveva calpestato.
Sotto la scarpa sentiva il cibo appiccicarsi all’asfalto. Sentiva anche i tacchi temperarsi passo dopo passo.

Aprì in fretta la borsa e si mise a cercare le chiavi, il fetore che le stava alle spalle le sembrava più vicino.
Cercò ancora, rovistò e si sollevò una pellicina vicino all’unghia.
Si lasciò sfuggire un “Ahi”, forse per abitudine.
Non aveva ancora trovato le chiavi, continuò a rovistare, e i passi di lui si fecero più vicini.
Era lì, ancora lì.
Poi però lo sentì fermarsi. Il suo cuore ebbe un sobbalzo, come se fosse stato lanciato per aria.
Si girò con ancora una mano incastrata nei grovigli della borsa. Rimase immobile, a guardarsi intorno. Il fiato che si muoveva davanti a lei, in un aggregarsi di nuvolette.
Non c’era più.
Si stropicciò stancamente il volto, chiuse la borsa e la strinse a sé, ritornando sui suoi passi.
Lasciò perdere i vicoli e si diresse verso il marciapiede di una strada ben più frequentata.
Lo percorse per due metri, stando accanto agli ingressi delle case: i lampioni illuminavano anche la leggera nebbia che si stava addensando sulla sua testa.
Poi, distratta dai suoi pensieri, inforcò un piccolo taglio nel terreno. Sentì la caviglia piegarsi e si appoggiò in malo modo alla parete. Si era smagliata le calze.
E un graffio rosso sulla pelle era decisamente più invitante di una pellicina strappata.



FOTO [sezione Amore]

Laura teneva la macchina fotografica con una mano, mentre con l'altra tratteneva i capelli attaccati al collo.

Le piccole dita si stiravano alla ricerca del pulsante, ma la pressione esercitata permetteva al flash di uscire a illuminare i tratti di Nicola senza però scattare la foto.
Allora?, continuava a chiedere. Stringendosi sempre più nel cappotto e infossando il mento nella sciarpa.
C’era un bel sole quel giorno, se Laura fosse riuscita a scattare la foto nessuno avrebbe potuto sapere del freddo pungente.

Sbuffava infastidita, appena mollò la presa i capelli le volarono davanti al viso.
Maledetta chioma!, inveì, e Nicola rise avvicinandosi.
Con tutti questi capelli dovresti farti una treccia, portò le mani fredde vicino al collo di lei per fermarglieli in una coda. Sembra quasi che tu non abbia mai scattato una foto. Con le mani le lisciò i capelli, attorcigliandoseli poi sulle dita.
Laura mosse lo zoom, avanti e indietro, il parapetto del ponte si avvicinava e allontanava sullo schermo illuminato da una luce bianca dai riflessi gialli.
È questo il tasto per lo scatto. Nicola lo premette e un pezzo del ponte venne immortalato: non era chiaro se lo sfondo fosse il cielo o una grande tenda bianca.
Allora forse è meglio se la foto la fai tu. Laura gli lasciò la macchina fotografica e andò a sistemarsi vicino al lampione.
Dì chease!, e poi click. Perfetta, direi!
Grazie.
Laura guardò lo scatto: se avesse immortalato Nicola nessuno avrebbe potuto sapere di tutto l’amore che provava per lui.


2 commenti:

  1. Cheppalle però la 365 amore... lì per lì avevano pensato di fare una 365 gialla e noir e avevo già un raccontino pronto di cui sono orgogliosissimo!

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  2. Ecco, in quel caso non avrei nemmeno tentato di partecipare XD
    Non sono così capace di scrivere un giallo o un noir, figuriamoci se sono in grado di rendere questi due generi in sole 2000 battute! Impossibile!
    Anzi: impassabile, nulla è impossibile [cit. Alice nel paese delle meraviglie].

    Ora sono curiosa di leggerlo questo raccontino ;)

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Sarei felice se lasciassi il segno ;)