Gente, sono un disastro. Mi sono andata a imbarcare in un progetto estivo di scrittura e ora mi sembra di girare con il para occhi, visto che ho anche due esami i primi giorni di luglio (Arte del Giappone e Giapponese II).
Sono indietro di due settimane con i Riti e nemmeno me n'ero resa conto. Perdo il conto dei giorni, perdo la concezione di settimana e le uniche date conoscibili sono quelle per ANTWORK e gli esame sopra citati.
Il titolo che però dovevo presentare il 18 giugno calza, bene o male, con la situazione: non che abbia smesso di scrivere e creare, anzi, ma bloccata mi sono bloccata per quel che riguarda questo blog. Vi sentite messi da parte? *silenzio assoluto*
Bene, sperando di essere mancata a qualcuno, oggi vi propongo due uscite: questa e un raccontino che avrei dovuto pubblicare nel fine settimana.
Il rito che doveva uscire oggi verrà pubblicato in serata, giusto per evitare ulteriori danni.
In ogni caso, questo post non sarà semplice da mandar giù come gli altri.
Per fare un paragone semplice, visto che tutto lo conosciamo, è come Voldermort: colui che non può essere nominato.
Qui diciamo che non so quali potrebbero essere i risultati alla lettura, certo è che io scrivendo mi sono intortata da sola.
Voi, però, avete la libera scelta di accompagnarmi o meno in questo viaggio. Vi basterà cliccare su quella riga lì sotto e srotolare le mie parole.
Per chiunque di voi abbia deciso di combattere al fronte, vi ringrazio: avete appena scelto di non abbandonarmi a una triste constatazione.
Rendere reale voi-sapete-cosa [così facendo poi lo affronto parecchio, eh -.-] necessita di un auto-controllo non indifferente, per due semplici motivi:
1. chi non lo ha mai provato o ne ha paura o fa lo spavaldo [a me è IMPOSSIBILE che capiti]
2. chi lo ha provato ne ha il terrore ed è probabile che prima abbia fatto lo spavaldo
Quindi. Questo Blocco non è poi una bazzecola.
Innanzitutto, cos’è “Il Blocco dello Scrittore” ?
Potrei partire descrivendolo come l’incubo per eccellenza, ma così facendo la butterei solo sull’astrazione e non basta.
Il Blocco è un muro, un cespuglio di rovi, un grosso grattacielo da scalare. Ognuno possiede il suo e ogni volta potrebbe essere diverso: insomma è come la varicella! Non torna come varicella, ma in forme differenti: vedi il fuoco di sant’antonio.
Il Blocco di livello base è quello pre-inizio:
La pagina è bianca, l’idea è buona e probabilmente siete andati tanto in là da avere già idea del finale. Ma avete il Blocco della stesura: è inutile, non ci riuscite. I tasti premuti sono sbagliati, le frasi non si formulano bene nella testa e voi continuate solo a vedere un vorticare di scene bellissime che in un’altra occasione avreste descritto con cura. Le scene sono realmente nitide, ma a livello dello stomaco sentite una chiusura tombale. Ai polmoni avvertite un respiro irregolare che accompagna solo i vostri strafalcioni: niente di quello che avete in testa riesce a finire sulla carta.
Il Blocco di livello intermedio è quello del re-inizio:
Continuare una pagina già scritta.
Non riuscite a ri-ambientarvi con voi stessi, quel voi che aveva usato quello stile. Amate quelle righe seppur incomplete, e l’ultima cosa che volete è ridurle a una manciata di polvere. Rileggete quelle righe un quantitativo di volte tale da superare il numero di passi che avete fatto negli ultimi cinque anni, rileggete quelle righe con un’ansia crescente fino ad abbandonarle nuovamente in un angolo del computer o del taccuino. Non sapete quando la concluderete, non sapete nemmeno se la concluderete…
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