Scòpo dello scrittore è completare un puzzle.
Vari puzzle, in realtà.
Il primo che gli si propone davanti è ovviamente l’opera.
Meticolosamente cercherà di incastrare le parti e di rendere il risultato efficace: suo obiettivo è infatti lasciare qualcosa.
Più puzzle di questo tipo completerà – o crederà di completare – più si avvicinerà al puzzle per eccellenza, dove questa volta sarà lui stesso un pezzo da inserire.
Volendo fare un paragone, lo scrittore è una formica che si nutre dell’essere formica.
All’inizio si sentirà la Regina: produrrà uova, le feconderà e si sentirà protetto dalle sue operaie (leggi: personaggi).
Un giorno, però, lo scrittore si alzerà dal letto ed eseguirà tutti i riti del mattino ritrovandosi di fronte alla fatidica pagina bianca, e rifletterà.
Penserà accuratamente, perdendosi a fissare un foglio ancora da scrivere.
Lo scrittore si completa scrivendo, operando per tutte le altre formiche, e rendendosi conto di quanto abbia la necessità di non voler essere la Regina, non subito almeno.
Lo scrittore vorrà completare il puzzle.
Eleverà a titolo indiscusso il suo scrittore preferito a livello di Regina e tenterà nel suo percorso di meritarsi il posto illustre assegnato.
Ci sono formiche che esplorano, ci sono formiche che trasportano, ci sono formiche che nascono dormono e si divertono.
Queste formiche non smetteranno mai di far parte di un insieme: lo scrittore mira a completarsi facendo parte di qualcosa.
Vorrà far parte di un mondo dove non serviranno più parole, immagini e suoni: ci saranno gli odori.
Tracce di odori che gli permetteranno di far parte di qualcosa di grande, di completo, di suo eppure loro.
Per una volta non si sentirà solo; con il suo stato di apprendimento avrà l’occasione di collaborare all’arte.
Ci sono formiche che entrano in altri formicai e fanno loro le uova appena nate: lo scrittore sarà sempre alla ricerca del nuovo.
Nuovo stile, nuovo lettore, nuovo confronto.
E le lotte che affronterà, le armi che sfrutterà, potranno fare di lui la nuova Regina.
Sarà la caccia all’arte sensoriale.
Finalmente tra simili, finalmente in un unico movimento! Finalmente la sua estate renderà abbastanza da fargli apprezzare l’inverno per ciò che ha di più straordinario: i fiocchi di neve.
Ognuno con la sua particolarità, ognuno distinto dalla sua forma, in attesa di cadere in un unico folto manto bianco.
Il primo che gli si propone davanti è ovviamente l’opera.
Meticolosamente cercherà di incastrare le parti e di rendere il risultato efficace: suo obiettivo è infatti lasciare qualcosa.
Più puzzle di questo tipo completerà – o crederà di completare – più si avvicinerà al puzzle per eccellenza, dove questa volta sarà lui stesso un pezzo da inserire.
Volendo fare un paragone, lo scrittore è una formica che si nutre dell’essere formica.
All’inizio si sentirà la Regina: produrrà uova, le feconderà e si sentirà protetto dalle sue operaie (leggi: personaggi).
Un giorno, però, lo scrittore si alzerà dal letto ed eseguirà tutti i riti del mattino ritrovandosi di fronte alla fatidica pagina bianca, e rifletterà.
Penserà accuratamente, perdendosi a fissare un foglio ancora da scrivere.
Lo scrittore si completa scrivendo, operando per tutte le altre formiche, e rendendosi conto di quanto abbia la necessità di non voler essere la Regina, non subito almeno.
Lo scrittore vorrà completare il puzzle.
Eleverà a titolo indiscusso il suo scrittore preferito a livello di Regina e tenterà nel suo percorso di meritarsi il posto illustre assegnato.
Ci sono formiche che esplorano, ci sono formiche che trasportano, ci sono formiche che nascono dormono e si divertono.
Queste formiche non smetteranno mai di far parte di un insieme: lo scrittore mira a completarsi facendo parte di qualcosa.
Vorrà far parte di un mondo dove non serviranno più parole, immagini e suoni: ci saranno gli odori.
Tracce di odori che gli permetteranno di far parte di qualcosa di grande, di completo, di suo eppure loro.
Per una volta non si sentirà solo; con il suo stato di apprendimento avrà l’occasione di collaborare all’arte.
Ci sono formiche che entrano in altri formicai e fanno loro le uova appena nate: lo scrittore sarà sempre alla ricerca del nuovo.
Nuovo stile, nuovo lettore, nuovo confronto.
E le lotte che affronterà, le armi che sfrutterà, potranno fare di lui la nuova Regina.
Sarà la caccia all’arte sensoriale.
Finalmente tra simili, finalmente in un unico movimento! Finalmente la sua estate renderà abbastanza da fargli apprezzare l’inverno per ciò che ha di più straordinario: i fiocchi di neve.
Ognuno con la sua particolarità, ognuno distinto dalla sua forma, in attesa di cadere in un unico folto manto bianco.
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